Serie A. Diritti tv '18/'21: scarso appeal, offerte troppo basse

Il Pres. Tavecchio

I diritti tv per la serie A per il triennio 2018/21 sono rimasti invenduti: questo il risultato dopo l'apertura delle buste tenutasi questa mattina.

Troppo alta la base d'asta per poter partecipare: questo quanto sostenuto dai vertici Mediaset che hanno anche presentato un esposto, rigettato, all'Antitrust "per ottenere una nuova formulazione del bando per l'assegnazione di diritti tv". Secondo quanto riportato in una nota emessa dai vertici delle reti del Biscione, "la formulazione dell'invito a presentare offerte è totalmente inaccettabile in quanto abbatte ogni reale concorrenza e penalizza gran parte dei tifosi italiani costretti ad aderire obbligatoriamente a un'unica offerta commerciale". Insieme a Mediaset, neanche Tim ha presentato offerte; le uniche presentate sono state quelle di Sky, Perform Group e di Italian Way tuttavia le stesse erano molto più basse di quanto richiesto dal bando e cioè 1 miliardo di euro.

Come riportato dall'Ansa, l'offerta di Sky sarebbe stata di 230 milioni di euro per il pacchetto A (comprendente le gare sul satellite di 8 squadre, fra cui Juve, Napoli, Milan e Inter pari al 73% dei tifosi) e 210 milioni di euro per il pacchetto D (valutato non meno di 400 milioni) che comprende 12 squadre (pari al 27% dei tifosi), fra cui Roma, Lazio, Torino e Fiorentina (per un totale di 324 eventi, dei quali 132 in esclusiva, compreso il derby capitolino).

Così il presidente Tavecchio al termine dell'Assemblea: "L'assemblea ha deciso all'unanimità di non assegnare a nessuno dei concorrenti il bando. Il provvedimento adesso verrà valutato nella giornata di lunedì dalla commissione che sarà presieduta dal dottor Nicoletti. Riteniamo di avere valori da esprimere in modo diverso da quanto valutati da chi ha concorso".

La situazione potrebbe essere più chiara dal prossimo mercoledì e cioè quando l'Uefa metterà all'asta i diritti per la Chiampions per lo stesso triennio: forse dopo tale data si potrà sapere qualcosa in più anche sui diritti per la serie A.

Maurizio Morante

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