We'll Come United: salvezza conquistata in anticipo e a "costo zero"

C’è un calcio cosiddetto minore (ma perchè?) con pochi riflettori e telecamere a disposizione ma che è altrettanto bello e, forse, ancora più avvincente di quello oramai stereotipato (e stucchevole…) professionistico.
Quello dei dilettanti è stato e resterà per sempre alla base di tutto il movimento calcistico di qualsiasi latitudine al Mondo.
Dilettantistico nella sua struttura ma calcio vero, però, intriso di passione e sacrifici, che centinaia di calciatori in ogni luogo d’Italia praticano, con impegno e serietà.
A Benevento, lontano dai riflettori, c’è un piccolo club, il We’ll Come United, che sta concludendo splendidamente il Campionato regionale di Prima Categoria, girone D. È la squadra di calcio nata da un’idea vincente della Rete di Economia civile Sale della Terra, costituita come esempio di integrazione nel mondo dello sport. La squadra è composta da ragazzi beneventani ma anche da migranti, accolti nei progetti di accoglienza della Rete dei Piccoli Comuni del Welcome.
A differenza della maggior parte delle squadre del girone, nel We’ll Come i ragazzi giocano solo per passione. Nessun compenso promesso, nessun rimborso spese o quant’altro: zero! Perché verrebbe meno lo spirito costitutivo del club ed anche perché non ci sarebbero le possibilità… Eppure, la squadra ha disputato un ottimo campionato, soprattutto se commisurato agli “sforzi” economici di altre squadre, soprattutto di quelle lasciate alle spalle in classifica. E per questo, è come se avesse vinto il campionato, per la gioia di ogni suo atleta e dei tanti appassionati supporter che con grande simpatia seguono le sorti dei gialloneri.
Il presidente è l’appassionatissimo ed entusiasta Pietro Milano, affiancato dal dirigente factotum Alessandro De Blasis. Per loro grandi sacrifici, difficoltà anche logistiche e tanti “salti mortali” per consentire ai propri tesserati di poter lavorare nella massima tranquillità. Impagabili e da ammirare, un esempio per tutto il movimento calcistico campano.
Allenatore è il giovane e bravo tecnico sannita Francesco Giangregorio. Proveniente dal settore giovanile del Benevento Calcio, ama il calcio offensivo e la manovra. Per lui non esiste “buttare la palla” ma sempre e solo la costruzione. A coadiuvarlo negli allenamenti il preparatore Emanuele Pulli. Inutile dire che Giangregorio è riuscito a creare un gruppo forte, coeso, nel quale ognuno è stato protagonista, secondo le proprie possibilità. Un lavoro eccellente, quello svolto fin ora.
LA SQUADRA
Portieri:
- Giuseppe Galliano (’00): gran fisico e numeri importanti, crescendo ancora e acquisendo maggiore consapevolezza, potrà affermarsi tra i migliori della categoria.
- Carlo Russo (’01): un “veterano” della squadra, meno impegnato per motivi logistici ma sempre al top quando chiamato in causa.
- Vincenzo Ranauro (’98): per sua sfortuna (!) poco chiamato in causa, ma sempre presente e a disposizione della squadra.
Difensori:
- Christian Boscaino (’99): un centrale con i fiocchi, combattente elegante e sicuro, vero leader del We’ll Come. Una fortuna averlo in squadra.
- Yanes Besana (’99): grande forza fisica e personalità per il lombardo che ha sposato appieno la causa del club beneventano. Quantità e anche qualità.
- Carmine Fragnito (’94): un gladiatore implacabile, esperto e di grande personalità, certamente un tabù per gli attaccanti avversari!
- Fabrizio Cannata (’97): difensore roccioso e di carattere, che quest’anno ha potuto dare un apporto minore nelle presenze per alcune problematiche. Ma è sempre una garanzia, quando è in campo.
- Luca Macchiarolo (’98): lui la vera “scoperta”, una zanzara che corre e lotta su ogni pallone e che si ferma solo quando ha i crampi… Bravo!
- Christian Diego Mulè (’03): multiruolo, una freccia sette polmoni che consuma la fascia di competenza, sfornando cross e trovando spesso il goal, risultando spesso (quando gli va…) imprendibile.
- Pierluigi Viola (’01): difensore importante e collante della squadra, di quei calciatori seri che sono sempre la fortuna degli allenatori.
- Vittorio Borrillo (’98): bravissimo e sfortunato, infortunatosi seriamente nella prima parte del campionato. La squadra però lo aspetta per il prossimo campionato…
Centrocampisti:
- Nicola Attanasio (’02): grande tecnica, intelligenza calcistica e buona gamba, si sacrifica su e giù per l’Italia pur di giocare con la sua squadra… E questo vale un 10 fisso a prescindere!
- Francesco Briuolo (’99): mediano metodista, ordinato, difficile levargli la palla. Uno dei punti di forza della squadra.
- Lorenzo Cardillo (’96): centrocampista di personalità e buona visione di gioco, bravo in entrambe le fasi di gioco.
- Danilo De Ioanna (’01): tecnica sopraffina e dribbling ubriacanti, quando è in giornata è praticamente immarcabile. Un lusso per la categoria.
- Antonio Rosiello (’98): buon piede e grande serietà, ha trovato meno spazio ma è sempre stato un punto di riferimento per la squadra ogni qual volta è stato chiamato in causa.
- Matteo Marro (’98): buone doti tecniche e personalità, macina tanti chilometri per scendere a giocare con la sua squadra, e questo vale, come per Attanasio, un bel 10 ad ogni gara, a prescindere!
- Mattia Ciampi (’02): buona tecnica, sempre pronto ogni volta che è stato chiamato in campo, mettendosi a disposizione della squadra.
- Amadou Jatta (’97): centrocampista muscolare, grande temperamento, ha sempre dato un contributo prezioso ogni volta che è sceso in campo.
- Daniele Attanasio (’05): tecnicamente molto valido, tanta personalità, ha dovuto però fermarsi per un problema fisico.
- Giuseppe Tozzi (’98): centrocampista offensivo, a causa degli impegni lavorativi non ha potuto garantire sempre la sua disponibilità, ma è sempre stato accanto alla squadra.
Attaccanti:
- Federico Di Grazia (’97): attaccante di categoria, forte e di grande personalità. Sa sempre cosa fare nei sedici metri avversari.
- Danilo Verdicchio (’89): un trascinatore, forte e carismatico. Un combattente come pochi che le squadre avversarie soffrono e non poco. Lui in campo è sempre una garanzia.
- Rocco Nizza (’04): forza fisica e personalità da vendere, il ragazzo farà strada se imparerà a dosare la grinta… Un’altra bella scoperta!
- Andrea Morante (’95): tecnica sopraffina, tante magie con la palla e tanti goal pesanti. Averlo in squadra è sempre un grande vantaggio.
- Luca Tipaldi (’97): bravo attaccante, ha trovato però poco spazio a causa della folta concorrenza. Prezioso.
