Benevento. Sconfitta col Verona figlia non solo degli errori di Foulon

Commentare una sconfitta come quella patita dal Benevento contro l'Hellas Verona è, all'apparenza, un compito facile: basterebbe sparare ad alzo zero su tutto e tutti ed il gioco sarebbe fatto. Uso il condizionale perché, almeno per chi vi scrive, una tale sconfitta va sviscerata per capirne i reali motivi e, se possibile, cercare correttivi utili a salvare la restante parte di campionato e, quindi, la permanenza in Serie A.
Sarebbe troppo facile addossare tutte le colpe a Foulon che, per carità, di colpe ne ha tantissime: il problema, semmai, è avere il solo belga come alternativa a Barba sulla fascia sinistra difensiva. Una colpa che non è certamente del ragazzo ma di chi ha allestito la rosa.
La realtà è che il momento del Benevento è figlio di vari fattori: oltre alla sfortuna, agli infortuni e a qualche discutibile scelta tattica dell'allenatore, la verità è che il Benevento ha una rosa molto corta che, non si sa per quale motivo, non si è voluta "allungare" nel mercato di gennaio. Sia chiaro: comprare tanto per comprare è un inutile gioco al massacro, come sta dimostrando il Parma che ha fatto incetta di "figurine" con il risultato di non mutare di una virgola la classifica. Tuttavia interventi "chirurgici" sarebbero stati utili a sopperire a carenze palesi della rosa.
Va detto che è finito il cosiddetto "effetto sorpresa" che di solito le neopromosse sfruttano nel girone di andata: il ritorno è, come spesso accade, un altro tipo di campionato dove ogni punto pesa come un macigno soprattutto nella parte basse della classifica.
Ora ad Inzaghi e alla truppa giallorossa non resta che rimboccarsi le maniche e provare a ripartire immediatamente: sabato la Strega è attesa da un match di fondamentale importanza sul campo dello Spezia. Un risultato positivo darebbe non solo morale al gruppo ma anche linfa alla classifica. In caso contrario la situazione si farebbe davvero allarmante.