Benevento. Gli ingredienti di Inzaghi per il pareggio con la Roma
Dalla Roma alla Roma: in questo lasso di tempo, che va dallo scorso ottobre a ieri sera, il Benevento è cresciuto tantissimo. La prova è nello 0-0 maturato ieri sera contro la squadra di Fonseca nonostante l'inferiorità numerica per l'espulsione di Glik.
La squadra di Inzaghi è cresciuta in maniera esponenziale sotto l'aspetto caratteriale e sotto quello tattico. Il carattere si è visto quando, dopo l'allontanamento del centrale polacco, la squadra non si è disunita, non ha perso la testa ma, anzi, si è compattata ed ha giocato come un sol uomo. La crescita tattica, sia della squadra che dell'allenatore, invece, la si è apprezzata sia nel modo di giocare di ieri sera, che non ha lasciato grossi spazi all'avversario senza rinunciare a pungerlo, che nei cambi effettuati da Inzaghi, cambi che hanno apportato correttivi dopo il rosso a Glik senza snaturare la squadra o rinunciare del tutto ad attaccare.
Il Benevento si trova ora a +10 sulla terzultima in classifica, il che vuol dire avere un margine ampio sulla zona retrocessione ma non permette di rilassarsi come più volte sottolineato da Pippo Inzaghi. Il campionato è ancora lungo, le insidie sono dietro l'angolo e le inseguitrici non molleranno certamente fino alla fine.
Da sottolineare, semmai ce ne fosse ulteriore bisogno, la straordinaria unione del gruppo squadra testimoniata dal pianto di Foulon a fine partita quando era stato assegnato, erroneamente, il rigore che avrebbe, eventualmente, potuto condannare il Benevento ad una immeritata sconfitta: le lacrime del calciatore belga testimoniano l'attaccamento per la maglia, la coesione con i compagni ed il totale coinvolgimento in un progetto tecnico del quale si sentono tutti parte integrante. Ad Inzaghi va dato merito, a prescindere dai punti in classifica, di aver forgiato prima dei grandi uomini e poi una grande squadra.