Benevento-Bari 4 maggio 1975: quella festa "volutamente" rovinata

Quanto successo quel giorno di trentacinque anni fa è scolpito nella mente di molti beneventani e, da qualche riscontro avuto, ha incuriosito le generazioni seguenti e quelle attuali, che mostrano interesse ogni qual volta se ne parli. Insomma il fascino di quella formazione e di quello che calcisticamente ha regalato è storia viva che continua ha inorgoglirci e a darci gioia anche oggi. Gioia che è stata privata di quell’ennesimo regalo che i ragazzi di Piero Santin, molto probabilmente, ci avrebbero dato battendo la “corazzata” Bari capolista e, alla fine, vincitrice di quel campionato in una giornata che fino al 3° minuto della ripresa era stata una una “festa irripetibile” che fu “volutamente” rovinata.
Meomartini gremito non solo nel catino, cosa normale per il periodo, ma in ogni angolo fosse possibile collocarsi anche con situazioni di equilibrio precario. Gremiti per la circostanza anche i balconi e le terrazze delle abitazioni limitrofe. Angolo dei distinti verso la curva e più della metà della stessa colma di tifosi Baresi che, prima della gara, rispondendo al senso di ospitalità dei Beneventani si erano lasciati andare a scambi di bevute, di canti e balli. Inizio gara con la squadra ospite che diede subito segno del proprio valore arrivando al vantaggio con Sigarini che, logicamente, provocò le manifestazioni di esultanza dei tifosi Baresi e il silenzio rispettoso di quelli Beneventani e, poi, il Benevento, che quanto a valore, carattere e gioco non era da meno, iniziare a venir fuori e comandare le danze. Ebbene, tutto parte da quel famoso 3° della ripresa quando capitan Zica, imbeccato dal golden boy Iannucci, si inventa un tocco di anticipo che manda a farfalle il portiere Mancini, visibile nella foto di un giornale dell’epoca.
All’esultanza, i Baresi non ricambiarono l’atteggiamento che i Beneventani avevano assunto nell’occasione della loro segnatura, non potendo, in quanto tutto erano tranne che tifosi. Con un’azione da guerriglia pura, premeditata per quanto tirarono fuori tra aste, bastoni e catene, andarono all’assalto dei Beneventani lanciando vetro e sassi causando un movimento umano che, inevitabilmente, causò molti feriti solo perchè una buona mano da lassù volle che non si verificasse qualcosa di più grave. Gli incidenti sulle gradinate si ripercossero anche in campo dove a farne le spese fu il portiere Salvatici, tramortito da un pugno di un avversario, e persone tra le Forze dell’Ordine. Riportiamo di seguito foto e estratti di giornali.
Piero Santin: i tifosi Sanniti prima provocati poi aggrediti. Al goal degli ospiti i tifosi Beneventani hanno accettato in silenzio evidentemente il goal di Zica ha mortificato i tifosi Baresi che hanno inscenato un’ autentica guerriglia. Doveva essere una festa.
Il presidente Bocchino: hanno forzato gli ingressi dello stadio non pagando il biglietto. Per me sono venuti a Benevento prevenuti e pronti ad assalirci non appena le cose fossero andate male per la propria squadra. Questo è un pubblico che non merita una squadra che lotta per accedere alla serie cadetta.
Pirazzini all. Bari: le due squadre stavano dando luogo ad un magnifico incontro di calcio. Non riesco a capire come tutto ciò sia accaduto. Certo è che in queste situazioni chi paga sono i veri sportivi e le società.
Il vice-presidente avv. Mazzone: abbiamo venduto 3500 biglietti al Bari ma tra i tifosi Baresi si è annidato un gruppo di guastatori con catene, bastoni, fionde ed altre armi con la premeditata intenzione di rovinare la festa nel peggiore dei casi. Ma, a prescindere da tutto, affermo che una città come Bari non merita di annoverare tra i propri sportivi una “teppaglia” come quella vista al Meomartini.
Elio Iadarola giornalista: a che vale essere forti se i risultati vengono decisi dalla teppaglia?
Dal Mattino: tra i trentuno feriti l’agente di P. S. Carlo Addeo, grave trauma cranico per lui, e un bambino di sette anni. Gli incidenti sono continuati fuori dallo stadio con numerose autovetture messe fuori uso compreso il pulman della squadra ospite che ha potuto lasciare lo stadio solo alle 19 con un mezzo delle Forze dell’ordine.
Benevento – Bari 1–1 sospesa al 5° del s. t. per incidenti
Benevento: Salvatici, Corallo, Fracassi, Cornaro, Niccolai, Ranzani, Taddeini, Zica, Cascella, Iannucci, Fichera. A disp. Giordano, Caruso, Izzo. All. Piero Santin
Bari: Mancini, Gazzola, Galli, Giannatasio, Spini, Conson, Scarrone, Sigarini, Troja, D’Angelo, Florio. A disp. Bertarelli, Rosa, Sciannimanico. All. Pirazzini.